Che lo vogliate o meno, le pagine social come Facebook, Twitter, Google Plus, etc. che ognuno di noi possiede e sulla quale pubblica contenuti sono diventate la trasposizione della nostra immagine.
Ogni giorno della nostra vita, noi parliamo, ci muoviamo, agiamo, compiamo delle azioni che ci portano a ritrovarci proprio qui dove siamo ora, a leggere queste poche righe di un’articolo prodotto da un Grafico Pubblicitario Padovano che molto probabilmente è più una riflessione su ciò che da qualche tempo sono diventati i Social Network.
I social network come d’altronde tutto il mondo del web è un’enorme contenitore di informazioni che oscilla tra la verità, il falso e ciò che vogliono farci credere ed è molto spesso quest’ultima opzione quella che prevale su tutto.
- Quanti di voi trovano informazioni, articoli, post che credendoli veri solo perché sono stati pubblicati dall’amico del nostro amico, la fanno girare senza preoccuparsi minimamente che la fonte sia reale?
- Quanti di voi usano frasi ad effetto copiate ed incollate solo perché “fa figo”, pensieri corredati da paroloni e concetti che nella nostra vita reale nemmeno ci verrebbero in mente di esprimere, solo per fare effetto su chi ci legge o nasconderci dietro una maschera quadrata o una profilo inanimato.
- O ancora, quanti di voi usano il proprio corpo, le proprie foto, piene di effetti e filtri che ci rendono meravigliosi al mondo, solo per nascondere come nella vita reale appariamo?
Il problema di tutto questo, (tornando a poche righe sopra) è che l’utente che c’è dall’altra pare, spesso e volentieri ci percepisce realmente per il contenuto di ciò che abbiamo pubblicato, potreste esser la persona più buona del mondo, ma se la quantità di vostri post è l’opposto di ciò che siete, alla fine coloro che vi leggono inizieranno a percepirvi per quelle frasi, quelle foto, quelle citazioni, andando a perdere la vera essenza di voi stessi.
Siamo ciò che pubblichiamo, non c’è altro concetto che secondo me può racchiudere la società moderna e molto spesso, una volta che il computer si spegne e lo smarthphone viene riposto in tasca, appariamo al mondo come la brutta copia di ciò che siamo o ancora meglio, di ciò che abbiamo voluto apparire nel web.
- Quanti di voi, prima di ripubblicare o pubblicare qualcosa, controllano, meditano e pensano se realmente ciò che stiamo per scrivere è ciò in cui crediamo o ciò che vogliamo che gli altri credano?
La grande potenza dei social network (e quello dopotutto per cui sono nati) è che sono dei mezzi di comunicazione potentissimi per riunirci, scambiare idee, punti di vista, momenti felici e infelici, iniziamo a prenderli perciò per quello che sono, non per specchi del nostro non essere.
Impariamo a comunicare con i post come con le parole, se siete un’azienda mostrate nei social network il meglio di voi, ma non temete la parte peggiore, i commenti negativi, gli errori, questi possono essere spunti per migliorare e farci vedere all’altezza del cambiamento.
Io vivo con il web, mi affianca nel lavoro e nella vita privata e forse se non ci fosse, sarei una persona diversa, con interessi diversi, che scrive parole diverse.
Siamo ciò che pubblichiamo, non dimenticatelo mai, siate voi stessi o meglio, non cercate di essere ciò che non siete, perché prima o poi il monitor si spegne e la batteria si scarica.
– In queto articolo potrete trovare errori, non essere d’accordo su ciò che leggerete, ma prendetela solo come una personale riflessione scritta di getto e lasciata a chi mi segue –
Sono Alessandro Minotto, un Grafico Pubblicitario di Padova, da diversi anni attivo nel settore in cui ora opero anche come freelance. La mia visione della grafica non è semplicemente un puro e semplice lavoro, ma una passione da coltivare e far crescere negli anni.
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