Il Magenta non esiste
Si perchè il Magenta non è come tutti gli altri colori, infatti forse non lo sai, ma non si trova in nessun spazio dello spettro visibile.
Basta che pensiamo all’arcobaleno che è composto da rosso, arancione, giallo, verde, indaco, blu e viola, ma il Mangeta dov’è finito? Partiamo dal principio.
Com’è nato il magenta?
Il Magenta è nato nel 1859 dalle mani del chimico François-Emmanuel Verguin di Lione, che alle prese con la ricerca di nuovi coloranti per l’industria tessile, non soddisfatto, preso da un raptus decise di gettare tutti i composti dalla finistra prima di dormire non sapendo che il mattino seguente, guardando quei rimasugli di composti avrebbe scoperto proprio il Magenta.
Da li a breve la società Renard Frères & Franc brevettò questo nuovo colore con il nome fuchsine con registrazione solo in francia. L’anno seguente, la società inglese Simpson, Maule & Nicholson non si fece scappare l’occasione brevettando a sua volta un colorante sintetico molto simile dal nome roseine, che generava un colore chiamato solferino che è stata la base dei nostro Magenta.
Ma perchè questo nome?
Il nome Magenta, nasce preso dalle città di Magenta e Solferino che nel 1859 divennero famore in Europa per le loro battalgia.
Il nome Magenta in quel periodo venivano usato per dare nomi a scialli e zuppe vendute oltremanica. In sostanza il nome Magenta venne dato a questo colore per il fatto che era una nome all’epoca molto conosciuto.
Perchè vediamo il Magenta?
Il color Magenta noi lo percepiamo è vero, ma non è un colore che esiste nella realtà. La sua stessa costruzione si scontra con i limiti e le possibilità fisiologiche dell’essere umano nel poterlo percepire, considerato il problema tra ciò che vediamo e quello che crediamo realmente di vedere.
Newton infatti ha dimostrato, che quando la luce bianca passa attraverso un prisma, questa si separa nei sui componenti secondo le diverse lunghezze d’onda e crea così lo spetto di colori conosciuto.
L’occhio umano a sua volta, per percepire i colori, è composto da due tipi di recettori; i bastoncelli, che si occupano del bianco e nero (creando cosi la scala di grigi) e i coni che percepiscono il rosso, verde e blu.
I Coni proprio per questo motivo, attivandosi e disattivandosi in contemporanea, grazie alla Sintesi Additiva, creano i colori secondari che non sono altro che l’insieme di due colori vicini e opposti dello spettro di luce.
Ma il Magenta? Il Magenta a differenza di tutti gli altri colori, nasce dalla stimolazione di due colori completamente opposti nello spettro di luce, il rosso e il blu.
Se infatti proviamo a sovrapporre una luce rossa con quella blu, l’insieme delle due dovrebbe dare il verde, ma non essendoci parti di verde in nessuno dei due colori ed essendoci appunto molti colori dello spetto di luce nel mezzo, i coni recettori del verde restano disattivati e il cervello per cercare di uscire da questa situazione insolita, inventa un nuovo colore, ovvero il Magenta, che effettivamente non esiste ma lo vediamo e percepiamo!
Curiosità sul Magenta
- Il Magenta è un colore composto da parti uguali di luce rossa e blu;
- Il Magenta è un colore extraspettrale perchè non può essere generato da una singola lunghezza d’onda;
- Gli esseri umani essendo tricromatrici, possono vedere fino a 380 nanometri nello spettro, cioè fino al viola;
- Ciano, Magenta e Giallo sono i tre colori primari che compongono Sintesi Sottrattiva utilizzata nella stampa;
- Rosso, Verde e Blu sono i tre colori primari che se sovrapposti creano lo spettro dei colori conosciuti, Sintesi Additiva;
- Nella stampa a colori, il colore chiamato processo Magenta o pigmento magenta è uno dei tre colori primari del pigmento che, insieme al giallo e al ciano, costituiscono i tre colori primari sottrattivi del pigmento;
- Una variante del Magneta è l’amaranto.
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Sono Alessandro Minotto, un Grafico Pubblicitario di Padova, da diversi anni attivo nel settore in cui ora opero anche come freelance. La mia visione della grafica non è semplicemente un puro e semplice lavoro, ma una passione da coltivare e far crescere negli anni.
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