Iacopo Melio tra social, web e giornalismo (Questions&Social)
In questa quarta intervista per “Creare Creatività Questions&Social”, ho avuto modo di fare una simpatica chiacchierata con il primo ospite maschile della rubrica, nonchè Iacopo Melio giornalista e scrittore.
Ciao Iacopo come va?
Grazie di aver scelto di partecipare alla rubrica “Questions&Social”, volevo informarti che sei ufficialmente il primo ospite maschio della rubrica.
Come da format giusto per scaldarci e farti conoscere un po’ meglio, vuoi raccontarci chi sei e cosa fai?
Ciao! Mi chiamo Iacopo Melio, ho 26 anni e lavoro come giornalista freelance (al momento per Fanpage.it, il terzo giornale più letto in Italia) e scrittore. In realtà, sarei ancora uno studente universitario, mi manca un ultimo esame alla laurea in Scienze Politiche.
Effettivamente chi non conosce Fanpage.it e per l’appunto tenendoci in tema web, per chi ancora non lo sapesse, questa rubrica parla di social e di web dal punto di vista di chi ne fa’ uso per portare un messaggio o pubblicizzare il suo brand.
Tu Iacopo come ti rapporti con i social?
Li utilizzo in modo estremamente “normale” e naturale, come qualsiasi altra persona. Credo che la spontaneità e il contatto diretto con chi ti legge ripaghi sempre, creando così una community solida e affiatata. Ormai i social fanno parte della mia vita, essendo una parte significativa del mio lavoro. È su di essi che mi esprimo e veicolo i miei messaggi.
Pensi che ti abbiano aiutato a portare la tua voce anche a chi magari non l’avrebbe mai ascoltata?
Sono stati fondamentali. Internet è l’unico luogo dove le barriere non esistono e dove chiunque può essere ovunque con un solo click, potendo comunicare ad un pubblico potenzialmente mondiale: se avessi manifestato in piazza, ad esempio, non avrei avuto di certo questo riscontro (una cosa, comunque, non esclude l’altra).
Finalmente qualcuno che ha il mio stesso punto di vista sul web (sorriso).
Vai molto forte sia su Facebook (iacopomeliopage) con la tua pagina Iacopo Melio che su instagram (@iacopomelio) dove in totale hai più di 670mila persone che ti seguono e leggono.
Pensi che questi numeri siano importanti e ti abbiano aiutato con i tuoi progetti?
Assolutamente, sono fondamentali. Uno può avere le idee migliori del mondo, ma se poi non c’è una community disposta a sostenerli è inutile. Per questo dico che la Onlus Vorreiprendereiltreno è democratica, perché fatta dai cittadini che scelgono, ogni giorno, di supportarla. E questo ovviamente vale anche per il mio lavoro principale, ad esempio con i libri: non basta avere qualcosa di buono e bello da dire, perché nessuno ti pubblica, oggi, se nessuno ti legge.
Interessante puto di vista!
Quando la prima volta ti ho scritto su “Messenger” è apparso timido un messaggio che diceva “Ciao Alessandro Minotto, grazie per avermi scritto! La pagina è gestita solo da me, per questo non riesco sempre a rispondere a tutti (siete davvero in tanti!). Però leggo ogni messaggio che ricevo, e quindi farò il possibile!”
Davvero rispondi a tutti i messaggi uno ad uno? Quanto tempo ti porta via questa cosa?
Ad oggi sì, rispondo al 98% dei messaggi privati. Qualcosa ovviamente sfugge per distrazione o altri motivi, qualcos altro riguarda saluti “al volo” (ad esempio auguri di compleanno o per le feste) che se mi mettessi a ricambiare… non farei vita. Ma sì, per il momento cerco di mantenere un legame più diretto possibile con chi mi legge, lo trovo giusto, anche se alla fine anche questo è un lavoro vero e proprio costante.
Mi trovo molto d’accordo con te anche su questa cosa. Il contatto diretto è sempre la miglior soluzione.
Nella tua pagina Facebook si possono trovare post che spaziano dalla raccolta fondi, alla condivisione di messaggi e articoli.
Hai un piano editoriale che segui o giorno per giorno decidi cosa e come pubblicare?
Entrambe le cose. Ho un piano generico, ad esempio evito di pubblicare più di 3 post al giorno (la mia giornata ideale, infatti, è fatta di un post al mattino, uno al pomeriggio e uno alla sera, ad orari ben precisi). Ma quanto ai contenuti mi tengo piuttosto libero, dando ovviamente la priorità al mio lavoro di giornalista e racconta storie, oltre che alla mia vita privata, paradossalmente, e pubblica. Per quanto riguarda la Onlus, giustamente, c’è la pagina apposita (Vorreiprendereiltreno) che si occupa solo ed esclusivamente di disabilità.
Devo farti i complimenti perchè ciò che dici è chiaro e arrivano sempre al punto!
Ricevi mai critiche per quello che scrivi? E nel caso come reagisci?
Le critiche principali arrivano, come è anche giusto che sia, dai miei post politici. Finché si tratta di repliche e dibattiti costruttivi, o quantomeno civili, ben venga (non voglio certo che chi mi legga abbia solo ed esclusivamente le mie idee); il problema è quando si sfocia nella polemica gratuita, sterile e spesso nelle reazioni offensive e maleducate. Nella maggior parte dei casi ignoro, alcune volte rispondo a tono cercando di ribaltare il commento smontandolo e comunicando, nella risposta stessa, qualcosa di buono, altre ancora (raramente) blocco, quando vedo che non c’è il minimo dialogo ma solo cattiveria.
Purtroppo ormai lo sappiamo il web è fatto anche da tanti leoni da monitor, ma da quello che leggo sai tenerli a bada e sei sempre pronto al confronto, ottimo!
A questo punto vorrei spulciare insieme a te il tuo Instagram, ho notato che segue il filone di Facebook ma con messaggi ri-adattati al social. Sono trucchi del mestiere che hai studiato o hai qualcuno che ti aiuta e consiglia in questa gestione?
Non ho mai avuto nessuno che gestisse i miei social, ho sempre fatto tutto da autodidatta (ovviamente ho studiato, privatamente, e continuo a studiare, quello sì). L’insegnamento maggiore, però, è quello che viene dalla pratica e dallo sperimentare giorno dopo giorno, analizzando i risultati e cambiando in continuazione. Il mio profilo instagram è un mix di cose: una copia riadattata dei contenuti facebook e un contenitore di momenti privati e personali, diciamo del dietro le quinte. E poi, su Instagram l’età media è molto più bassa e il pubblico interagisce molto: mi piace ogni tanto coinvolgere chi mi segue con sondaggi e giochi stupidi che, però, creano un simpatico legame.
Sappiamo ormai tutti che Instagram è un social d’immagine, tu, hai qualche app di ritocco per migliorare la qualità dei tuoi scatti o prendi e pubblichi come vengono?
Sono un drogato di app legate alla fotografia e alla grafica (le uniche app che uso, non avendo app di giochi o utility particolari). Sono così geloso da avere una cartella ben definita di app (in tutto 5 o 6, una di queste con abbonamento Premium) che non svelo mai a nessuno…
Prima di passare a scoprire il tuo sito hai qualche consiglio da dare a chi ti sta leggendo?
Non saprei, ognuno di noi ha qualcosa da insegnare. In ambito social, l’unico consiglio che ho è di non arrendersi e di perseverare: se si ha una buona idea e un buon progetto in testa, la costanza e l’impegno son le uniche cose che lo faranno emergere nello sconfinato mare del web (è vero che la viralità aiuta, ma per sopravvivere nel lungo periodo serve qualità).
Grazie mille.
Ora come anticipato vorrei guardare insieme a te il tuo sito web, possiamo dirlo che è realizzato su WordPress si? (ottima scelta).
E’ stata una tua decisione o sei stato consigliato dall’agenzia che si è occupato della realizzazione? E perchè questa scelta?
Ho sempre scritto per giornali online che usavano WordPress, perciò ho imparato già da piccolo a utilizzarlo (14/15 anni). Così, essendo facilmente personalizzabile e gestibile, mi son fatto montare un template WordPress da un’agenzia e poi, anche quello, me lo sono personalizzato da solo.
Il sito comunque secondo il mio punto di vista è ben strutturato sia nei contenuti, che nelle immagini che nei vari link esterni come ad esempio quelli che pubblicizzano il tuo libro.
Pensi che avere un sito web sia importante al giorno d’oggi per essere presenti e visti nel web?
Il sito oggi è più una vetrina dove chi ti conosce già o chi ti ha appena scoperto può consultare comodamente chi sei, ciò che fai e avere più informazioni possibili. È quindi indispensabili per essere presenti sul web, ma per esser visti la cosa migliore sono i social network come facebook o instagram: son quelli che, alla fine, creano engagement.
Pensi che il sito ti abbia aiutato nella diffusione del tuo messaggio?
No, come dicevo, i principali veicoli sono i social. Il sito serve a “riunire” le informazioni dentro un unico contenitore, di facile consultazione, per chi ha bisogno di sapere meglio chi sei e cosa fai.
Quali sono i tuoi obiettivi e come pensi che i social ed il web possano aiutarti a raggiungerli?
Semplicemente continuare a raccontare storie con il giornalismo e la scrittura in generale. Comunicare messaggi che possano cambiare, anche se in microscopica parte, la mentalità delle persone. E poi, ovviamente, continuare a portare avanti i progetti della Onlus. In tutto questo il web è fondamentale, perché se non si ha qualcuno che ci ascolta è inutile… Solo insieme possiamo andare lontano.
Grazie Iacopo per la tua disponibilità e per le tue parole, spero che sia un occasione in più per te di diffondere il tuo messaggio e la tua passione in questo caso per i social e per il web.
Con l’occasione come sempre voglio lasciare un elenco diretto ai tuoi social per i lettori.
Sito Iacopo Melio: www.iacopomelio.it
Sito Associazione: www.vorreiprendereiltreno.it
Facebook Iacopo Melio: Iacopo Melio
Facebook Associazione: Vorreiprendereiltreno
Instagram: @iacopomelio
Sono Alessandro Minotto, un Grafico Pubblicitario di Padova, da diversi anni attivo nel settore in cui ora opero anche come freelance. La mia visione della grafica non è semplicemente un puro e semplice lavoro, ma una passione da coltivare e far crescere negli anni.
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