Ho decido di scrivere questo breve articolo per spiegare in modo semplice ed efficace cosa sono gli hashtag. Sono un utente attivo su vari social network e mi rendo conto che con queste poche righe distruggerò i sogni di molti utenti che usano gli Hashtag a caso perché “fa figo” inquinato questo mezzo di comunicazione viene usato spesso e volentieri in modo sbagliato e senza conoscerne il vero significato.
Beh gli hashtag non sono parole a caso messe li per creare dei pulsanti azzurri alla fine di status, post o qualsiasi cosa postata nei social network.
Ma andiamo per ordine.
Gli hashtag da dove nascono?
Nascono su Twitter nel 2007 quando un certo Nate Ritter iniziò ad includere nei suoi post riguardanti gli incendi della contea di San Diego la pagoda “#sandiegofire””
Ma fu nel 2009 che ebbe il vero boom durante le elezioni presidenziali in Iran e il 1 giugno 2009 Twitter introdusse i collegamenti ipertestuali a i suoi hashtags.
Con il passare del tempo questi vennero introdotti in altri social network come Tumblr, Instagram, Google+ finendo nel 2013 anche su Facebook.
Ma questi non sono gli unici siti e social che li supportano seppur molti credano così.
Ma cosa sono gli Hashtag?
Sono semplicemente delle etichette create in modo tale da rendere più facile agli utenti del web di trovare determinati argomenti o partecipare attivamente a delle discussioni. Gli hashtag sono formati da una parola o insieme di parole senza spazi o punteggiature preceduti dal cancellato.
Es. #crearecreativita (ok) #creare creativita (no) #creare.creativita (no)
In questo modo un utente cercando un determinato hashtag o cliccando su di esso avrà la possibilità di vedere tutti i risultati di ricerca su quel social network..
Twitter tutt’ora usa gli hashtag come tendenze per le sue ricerche interne.
Come si utilizzano?
Beh praticamente ve l’ho già spiegato vanno inseriti all’inizio, nel mezzo o alla fine dei messaggi per etichettarli e renderne più facile la ricerca e indicizzazione, possiamo quasi azzardare che siano simili alle ricerche serp di Google come metodo di ricerca.
Quindi per concludere, è inutile inserire parole a caso precedute da cancellato solo perché va di moda (es. #salutoilmioamicomichelebruno). Impariamo a sfruttare le potenzialità dei social network in modo tale da farci trovare e far raggiungere in modo corretto e veloce il nostro messaggio.
Sono Alessandro Minotto, un Grafico Pubblicitario di Padova, da diversi anni attivo nel settore in cui ora opero anche come freelance. La mia visione della grafica non è semplicemente un puro e semplice lavoro, ma una passione da coltivare e far crescere negli anni.
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